Nel mondo è conosciuto come l’italiano che inventò le autostrade sì perché è sua l’idea di una strada a pedaggio riservata al traffico automobilistico. Quando Piero Puricelli progettò la Milano-Varese, negli Stati Uniti e in Germania erano già state realizzate strade riservate ai veicoli a motore, ma il primato italiano sta nel fatto che la Milano-Varese era a pedaggio e su misura di chi si doveva spostare da una località all’altra nel modo più rapido, non impiegata, come in Germania, per competizioni, o come le panoramiche americane, create a scopo turistico. Piero Puricelli nacque a Milano il 4 aprile 1883 da Angelo Puricelli e da Carlotta Combi. Frequentò il Politecnico federale di Zurigo, dove si laureò in Ingegneria nel 1905. Sposò Antonietta Tosi dalla quale ebbe il figlio Franco. Compiuti gli studî, collaborò con il padre alla direzione di un’impresa di costruzioni stradali, fondata dal genitore. Successivamente, come titolare della società anonima Puricelli strade e cave, si fece promotore di importanti iniziative nel campo di questa attività e, dopo l’avvento del fascismo, ebbe grandissima parte nell’ideazione, nello studio e nell’esecuzione del grandioso rinnovamento della rete stradale italiana.  Di un’operosità audace e infaticabile, Piero Puricelli portò la tecnica e il lavoro italiani in Spagna, Francia, Bulgaria, Svizzera, Polonia, Brasile, Argentina e ultimamente, fra gravissime difficoltà, nell’Africa Orientale Italiana. Fondò inoltre l’Istituto sperimentale stradale; istituì la Fondazione Puricelli per un corso di tecnica stradale presso il politecnico di Milano; diede opera assidua e munifica a varie istituzioni di beneficenza. Nel 1927 ricevette la laurea ad honorem dal Politecnico di Milano; nel 1938 dall’università di Berlino. Dal 1927 fu presidente della Fiera di Milano. Il 26 febbraio 1929 fu nominato senatore del regno, Conte di Lomnago dal 1940. L’ingegner Puricelli morì a Milano l’8 maggio 1951.