Se Piero Puricelli fosse ancora tra noi siamo certi che sarebbe in prima fila per progettare le “smart road”, le strade intelligenti, facilmente percorribili e al tempo stesso più sicure e più veloci. Connettendo il mondo fisico a quello virtuale miglioreranno le condizioni di vita e la sostenibilità ambientale. Nell’ultima decade, in tutti i Paesi evoluti sono stati approntati diversi progetti sperimentali sotto il nome di “smartroad” sia su autostrade e strade interurbane sia in contesti urbani. In un futuro ormai prossimo sulle strade intelligenti viaggeranno automezzi con la guida resa autonoma da applicazioni concrete dell’intelligenza artificiale. Con i dati ricavati dai sensori posti lungo le strade gli algoritmi consentiranno al computer di bordo di svolgere con maggiore sicurezza le funzioni di guida oggi svolte dagli esseri umani.  Nel nostro Paese oltre un comune su tre, con popolazione oltre i 25mila abitanti, ha avviato almeno un progetto di “smartmobility” nel triennio 2017-2019 a cui occorre aggiungere un 39%di comuni che lo aveva già attivato prima del 2017. Un secolo dopo l’apertura della prima autostrada l’Italia si mostra di nuovo un passo avanti al resto d’Europa e in questo contesto tra le principali città laboratorio c’è Torino, attiva sin dal 2018 con Torino City Lab (TCL), un laboratorio d’innovazione aperto, pensato per creare condizioni semplificate per imprese interessate a testare in scenari reali soluzioni innovative per il vivere urbano e che oggi è sostenuto da oltre 90 partner industriali e di ricerca. In questo ambito è stato individuato il circuito urbano Smart Road, un percorso di circa 35 km pensato per favorire le sperimentazioni di auto connesse e autonome. Anche grazie a questa esperienza, nel 2020, l’Italia è stata inserita nel prestigioso Kpmg Autonomous Vehicles Readiness Index.