L’autostrada Milano-Varese e poi dei Laghi aveva un’unica carreggiata (larga dagli 11 ai 14 metri di cui 8 o 10 pavimentati) con una sola corsia per senso di marcia. Il percorso era per lo più rettilineo (il tratto più lungo era di 18 chilometri), le curve non avevano un raggio inferiore ai 400 metri, le pendenze non erano superiori al 3%. Non c’erano caselli, ci si doveva fermare a metà strada in un’area di servizio a pagare il pedaggio. Per le opere furono impiegati 200.000 quintali di cemento, 65.000 metri cubi di ghiaia, 32.500 metri cubi di sabbia. Nella pavimentazione cementizia, per ogni metro cubo, furono utilizzati 0,75 mc di pietrisco, 0,50 mc di sabbia, 350 kg di cemento, dosati automaticamente con acqua, il che portò a servirsi di 120.000 metri cubi di pietrisco, 62.000 mc di sabbia, 500.000 quintali di cemento, per una superficie complessiva di 750.000 metri quadrati. Per la movimentazione dei materiali funzionarono quotidianamente 350 vagoni, azionati da 22 locomotive che si muovevano su 35chilometri di binari. Il materiale lapideo proveniva dalla cava che lo stesso Piero Puricelli possedeva a Bisuschio. Gli operai impiegati furono oltre quattromila. Tra le opere di maggior rilievo, il cavalcavia della stazione di Musocco (tre luci ad arco di 21 metri ciascuno e due passaggi laterali); il ponte a mono arco sul fiume Olona a Castellanza, di 48 metri di luce; il tunnel di Olgiate Olona, lungo 70 metri; il cavalcavia di Vergiate, con tre travate di cemento, alto 15 metri.